lunedì 22 febbraio 2016

Subdolo spot pro unioni civili e stepchild adoption "Si, lo voglio!"

A parte la scelta subdola del nome inglese - stepchild adoption - per far passare per buono quello che in realtà è palesemente negativo - inseminazione artificiale per le coppie lesbiche e utero in affitto per le coppie di uomini omosessuali - adesso abbiamo uno spot pro Cirinnà che plauderebbe al disegno di legge in toto (anche se dal filmato questo non si evince perché di stepchild adoption si parla solo nel titolo all'inizio e nei titoli di coda), adesso surrettiziamente si sceglie la frase nuziale spacciando per matrimonio quello che non può esserlo. Subdolo infine anche il video: ci immaginiamo come gli intervistatori abbiano interrogato sulla necessità di ottenere le unioni civili in Italia come in tutta Europa e abbiano volutamente tralasciato l'argomento dell'"adozione del figliastro (la brava Emma Marrone chiede pari dignità ai bambini, ma questo - ahimè - non è l'unico effetto del disegno di legge che, così com'è, legittimerebbe il ricorso alle pratiche artificiali di cui sopra: che l'utero venga generosamente donato è proprio una dabbenaggine che lasciamo a chi crede nelle favole o a gente come Veronesi, che alle favole non crede, ma ci deve guadagnare sopra). Il filmatino  - che sfrutta un bel brano di musica rock incalzante per chiudere con un coro di "Si. Lo voglio" - si conclude con uno slogan ingannevole: "Fai anche tu del tuo paese un paese civile! Sostieni le unioni civili e la stepchild adoption".




Eh no! Chiamare incivili quelli che non la pensano come voi non è corretto!

Mi sembra che i termini della questione siano stati molto bene eviscerati dalla puntata di FuoriOnda del 9 febbraio scorso (su La7) dove l'unico invitato cattolico - Adinolfi - pur essendo aggredito dai due giornalisti (ditemi se non è così) e dal docente di filosofia Galimberti (sempre piuttosto astioso e rissoso, il che va molto bene per un talk show), con un Pannella piuttosto prudente, mi sembra si sia splendidamente destreggiato rispetto alle contestazioni dei suoi interlocutori. Ne viene fuori un quadro mi sembra piuttosto evidente delle contraddizioni nelle quali cadono i sostenitori della Cirinnà ogniqualvolta si prenda il tema dell'adozione. Buona visione!


Ecco perché la pressione mediatica che Repubblica - l'artista Sebastiano Mauri si è dato da fare da solo? Uhm... - vorrebbe esercitare raccogliendo le firme di 400 Vip per far passare la Cirinnà è indebita, intanto perché presume che i Vip abbiano maggior voce in capitolo rispetto alla gente normale che, per esempio, è scesa piazza ben più numerosa per avversare lo stesso disegno di legge e poi perché tutta questa pressione in una sola direzione (piazza a parte) deve far riflettere: come mai? Perché? Non vorranno indurmi a fare una cosa che non farei assolutamente altrimenti?

Ragioniamo sui principi:


  1. È giusto che due persone dello stesso sesso che stanno insieme abbiano figli se naturalmente non possono averli?  
  2. Siamo o no di fronte ad una forzatura della natura?
  3.  Ho riflettuto sulla necessità che per fare questo si debba ricorrere alla maternità surrogata? Cosa ne penso? 
  4.  Penso che questa forzatura rimanga senza conseguenze?
  5. Ho riflettuto sui diritti del bambino? 
  6. Il fatto che il bambino sia già stato concepito nonostante questa forzatura gli toglie o gli assegna diritti? Cosa si può fare di lui?

Credo che se si ragiona con la propria testa ponendosi queste domande non si possa sbagliare, a meno di una coscienza pesantemente deformata della quale, ahimè, non possiamo occuparci, perché non possiamo andare fuori dal terreno del razionale e ragionevole. Può succedere, certo, ma in tal caso conviene rivolgersi ad un medico.

Personalmente ho grande fiducia che la considerazione razionale dei vari aspetti del problema e il dialogo non possa che portare a definire insieme i termini reali della questione (che possono divergere anche da quelli che qui espongo, anche se sono convinto di quello che scrivo) e a decidere in maniera consapevole.

Vi invito a farlo contraddicendomi, grazie!

Matrimonio e adozioni ai gay?
Ma per carità...!

sabato 20 febbraio 2016

Prove tecniche di decomposizione

Il filosofo - o, per meglio dire, docente di filosofia - Galimberti dice che affittare un utero è come donare un organo.


Vendola va a comprarsi un figlio in America.

(non spaventatevi guardando il link qua sopra: si limita a voler diventare papà ed è già abbastanza!)

La Cirinnà ammette che la stepchild adoption è per consentire agli omosessuali di mettere su famiglia e così esercitare la genitorialità.


Veronesi sostiene che affittare un utero è un nobile atto di generosità.


Perdonate l'indigestione di str...ambate, ma di fronte ad una serie così negativa penso sia necessario fermarsi a ragionare con la propria testa e fare il punto: si tratta di

"prove tecniche di decomposizione"

Tutto ciò che ha vita ha movimento e lavora nella direzione dell'unità del corpo che possiede o del quale forma parte. Quando invece un organo deperisce in tutto o in parte le sue cellule si decompongono e si autoescludono dalle funzioni vitali e prima o poi vengono espulse dall'organismo in varie forme, delle quali una è proprio la deiezione. Questo quando le cellule ammalate non impazziscono e, in un eccesso cinetico, si riproducono in maniera incontrollata dando vita alla morte: si tratta di tumori. Nell'uno e nell'altro caso non ci si può illudere: non è indifferente l'atteggiamento di chi lascia le cose come stanno, augurandosi che vadano a posto da sole e quello di chi interviene perché non si procuri un danno peggiore.  

Non si può restare alla finestra.

I nostri campioni del pensiero negativo, in una logica di morte respingono il modello familiare tradizionale che è l'unico deputato a trasmettere la vita: ne è infatti la fonte, la culla, il sostegno, la casa. Ora quando si gioca con la vita si prende una china pericolosa e l'arroganza o l'indifferenza che caratterizzano l'atteggiamento di chi lo fa sono un boomerang incredibile che prima o poi torna indietro con effetti disastrosi. Anziché meravigliarsi e rispettare la vita nella sua bellezza e unicità la si manipola e la piega alla propria volontà.

La vita trova le strade più diverse per affermarsi ma fino a prova contraria se non s'interviene su di essa, quella umana passa sempre dall'unione di un uomo e una donna. Oggi spesso si tende a separare l'aspetto fisico-unitivo, da quello, conseguente, riproduttivo, a scapito della sicurezza, della certezza delle fonti, dell'eticità del gesto che da gesto bello, pregnante, di donazione reciproca, diventa un abominio, un disonore della natura umana.

Prove tecniche di decomposizione.

Poi, certo, i bambini saranno belli, carini anche se fatti in provetta o con l'utero in affitto, ma chi si assume la responsabilità di questo scempio fatto in primo luogo a ciascuno di loro e poi alla natura?

Ci rendiamo conto che è in atto una battaglia fra la Vita e la Morte?

Ci rendiamo conto che momento per momento noi combattiamo questa battaglia e se pensiamo di non combatterla qualcuno la combatte servendosi di noi? Ci rendiamo conto che è indispensabile ragionare con la propria testa e domandarsi dove stiamo andando, assumendosi personalmente la responsabilità di scegliere una direzione o l'altra?

Prove tecniche di decomposizione.

Certo, l'etica per un autore di plagio  - come il docente di filosofia di sopra - può arrivare a diventare "patetica" (vi sembrano frasi logicamente concatenate le sue? Vi sembra che tutto ciò che si può fare tecnicamente vada fatto, senza interrogarsi sulla bontà di ogni singola azione?), ma mi sembra chiaro che se non è questa a regolare la vita sociale a poco servono le unioni cosiddette "civili" (come se le altre non lo fossero) che surrettiziamente scimmiottano la famiglia ed in realtà non fanno che accrescere il disordine e l'irresponsabilità di fronte alla società e allo Stato.

Figuriamoci se è opportuno affidare loro nientemeno che un Bambino!


No. La vita va rispettata, va difesa e chi cerca di manipolarla è un nemico dell'umanità, sta remando contro, sta uccidendo se stesso e gli altri, forse senza saperlo e forse sapendolo, come nel caso di Planned Parenthood  (Genitorialità Pianificata!) che per tanti anni ha preso finanziamenti dagli Stati Uniti per praticare aborti e vendite di parti del corpo di feti abortiti. Perdonate la crudezza ma, come saprete se ci seguite (v. post precedente), purtroppo non stiamo parlando di fantasie, ma di realtà che, come sempre, superano la ragione e perfino la fantasia. Come si possa arrivare a questo l'abbiamo descritto dettagliatamente in un altro post (v. Overton Window), ma, sintetizzando, attraverso la graduale deformazione della coscienza che può portare una persona "per bene" volontariamente a commettere delitti. Si tratta di letture illuminanti che aprono gli occhi di fronte a scenari che, lungi dall'essere dietrologi, sono esattamente ciò che accade quando non impariamo a prendere le distanze rispetto a ciò che accade e a giudicarlo razionalmente: a ragionare con la propria testa. Ho fiducia che questo basti a decidere bene.


venerdì 19 febbraio 2016

Ecco il vero pensiero della senatrice Monica Cirinnà

Se mai vi fosse stato qualcuno convinto della buona fede - aveva persuaso anche me, inizialmente - della senatrice Monica Cirinnà, co-autrice del disegno di legge che porta il suo nome, nell'asserire che questo ddl non portava all'equiparazione delle coppie omosessuali con i coniugi e che il primo non poteva essere mai considerato un matrimonio, legga quanto riferisce all'Unità.

www.unita.tv

Alla fine dell'intervista - approvata, mentre quella al Corriere in cui si riferiva delle sue critiche ai renziani non lo era - ella risponde alla domanda del giornalista Mario Lavia:

"Anche nel Pd c’è chi dice che la stepchild adoption doveva finire in un altro provvedimento. Alfano chiede lo stralcio. E se finisce così lei che fa, senatrice Cirinnà?  E’ stata una precisa scelta politica e culturale, molto forte, di tenere insieme le due cose. Ci sono sentenze europee che hanno condannato l’Italia perché non riconosce la vita familiare delle persone omosessuali, quindi  gli si deve riconosce la capacità genitoriale , anche quelle sono famiglie ! E poi non è stata una scelta mia, ma del Pd. (...)"

Immaginiamo che il "riconosce" - pur essendo verosimile - non sia il romanesco di "riconoscere" ma un semplice errore di stampa, ma è solo un dettaglio. La cosa più importante è che, forse sentendo di giocare in casa, al microfono del giornalista dell'Unità di oggi la senatrice proclama evidentemente ciò che pensa: la stepchild adoption ci "deve" essere, in quanto fortemente voluta proprio per "riconoscere la vita familiare delle persone omosessuali e la loro capacità genitoriale" contrariamente all'Italia, condannata da sentenze europee perché non lo fa.

Ora, a parte la contraddizione in termini della "capacità genitoriale" riferita ad una coppia omosessuale che non può ovviamente generare ed essere, quindi, genitore proprio di nulla, finalmente la Cirinnà dice apertis verbis, cosa che fino ad adesso, forse con l'intento di tranquillizzare i cattolici, non era mai venuto fuori, che non si deve stralciare la stepchild adoption perché questa serve a dare agli omosessuali la capacità di adottare e così diventare genitori, ovviamente attraverso le innaturali pratiche - questo la senatrice non lo dice, ma è scontato - dell'inseminazione artificiale o dell'utero in affitto.

Le rosee scenette tirate fuori in fase di campagna pro-gay negli ultimi giorni in cui vi sono tanti bambini carini che sono "figli" di genitori gay e non li riusciresti a riconoscere da quelli normali - vedi video delle Iene - quindi non le possiamo far concludere con "...e tutti vissero felici e contenti" perché ahimè si vede con chiarezza "di che lacrime grondi e di che sangue" tutta questa storia, Cirinnà inclusa.

Peccato, mi stava simpatica.

giovedì 18 febbraio 2016

Vendola presto papà

Mi auguro che non sia vero. Ma se invece, come sembra, lo è, Vendola diventerà presto "papà". Com'è possibile che un noto omosessuale diventi papà? Ormai, grazie alle notizie di questi giorni sul testo del disegno di legge Cirinnà, lo sappiamo: affittando un utero. La cosa, che dovrebbe ripugnare chiunque, è invece motivo di vanto nella sinistra del parlamento come di recente si è visto con il senatore Lo Giudice (si veda il nostro penultimo post). Come uscire e andare (in America) al supermercato: molto di sinistra, molto trendy. Peccato che il supermercato sia una donna, che per soldi accetta di mettere in vendita ciò di più intimo possa dare, neppure il suo corpo, ma la sua maternità. A quale abisso di abiezione siamo giunti non riesco a dire, ma forse basta guardare la faccia soddisfatta di questi nuovi "papà", che adesso invocano una legge per regolarizzare le loro azioni efferate, e rimanere basiti, come si dice oggi, o di stucco, come si diceva ieri.
Non c'è altro da fare?

da "Il Giornale"

Nei giorni precedenti l'ex governatore della Puglia si era già espresso sul desiderio di avere un figlio e adesso sembra sia negli Stati Uniti per "prelevarlo" (leggi "strapparlo a sua madre"). Come si possa pensare seriamente a quest'ipotesi senza provare disgusto o ribrezzo penso che lo sappia solo quest'attrezzo qua sopra ma, lo sappiamo, al "cuor non si comanda" e a quanto pare Nichi ha deciso: sarà padre.

Cirinnà o non Cirinnà a me sembra che se l'Italia andrà in questa direzione non farà un passo avanti "per mettersi al livello degli altri paesi cosiddetti civili" ma indietro e la civiltà... beh, quella è proprio un'altra cosa!

giovedì 11 febbraio 2016

Sulle adozioni ai gay lasciamo la parola a Oriana Fallaci, ma attenzione: se sei "politically correct" tieniti alla larga da questo scritto, potrebbe causarti molto, molto imbarazzo!

"L’omosessualità in sé non mi turba affatto. Non mi chiedo nemmeno da che cosa dipenda. Mi dà fastidio, invece, quando (come il femminismo) si trasforma in ideologia. In categoria, in partito, in lobby economico-cultural-sessuale. E grazie a ciò diventa uno strumento politico, un’arma di ricatto, un abuso Sexually Correct.
O-fai-quello-che-voglio-io-o-ti-faccio-perdere-le-elezioni.
Pensi al massiccio voto con cui in America ricattarono Clinton e con cui in Spagna hanno ricattato Zapatero. Sicché il primo provvedimento che Clinton prese appena eletto fu quello di inserire gli omosessuali nell’esercito e uno dei primi presi da Zapatero è stato quello di rovesciare il concetto biologico di famiglia nonché autorizzare il matrimonio e l’adozione gay.
Un essere umano nasce da due individui di sesso diverso. Un pesce, un uccello, un elefante, un insetto, lo stesso. Per essere concepiti, ci vuole un ovulo e uno spermatozoo. Che ci piaccia o no, su questo pianeta la vita funziona così. Bè, alcuni esperti di biogenetica sostengono che in futuro si potrà fare a meno dello spermatozoo.
Ma dell’ovulo no. Sia che si tratti di mammiferi sia che si tratti di ovipari, l’ovulo ci vorrà sempre. L’ovulo, l’uovo, che nel caso degli esseri umani sta dentro un ventre di donna e che fecondato si trasforma in una stilla di Vita poi in un germoglio di Vita, e attraverso il meraviglioso viaggio della gravidanza diventa un’altra Vita. Un altro essere umano. Infatti sono assolutamente convinta che a guidare l’innamoramento o il trasporto dei sensi sia l’istinto di sopravvivenza cioè la necessità di continuare la specie. Vivere anche quando siamo morti, continuare attraverso chi viene e verrà dopo di noi. E sono ossessionata dal concetto di maternità. Oh, non mi fraintenda: capisco anche il concetto di paternità. Lo vedrà nel mio romanzo, se farò in tempo a finirlo. Lo capisco così bene che parteggio con tutta l’anima pei padri divorziati che reclamano la custodia del figlio. Condanno i giudici che quel figlio lo affidano all’ex-moglie e basta, e ritengo che nella nostra società oggi si trovino più buoni padri che buone madri. (Segua la cronaca. Quando un padre impazzito ammazza un figlio, ammazza anche sé stesso. Quando una madre impazzita ammazza un figlio, non si ammazza affatto e va dal parrucchiere). Ma essendo donna, e in più una donna ferita dalla sfortuna di non esser riuscita ad avere figli, capisco meglio il concetto di maternità………Ma qualcun altro me lo chiederà.
Quindi ecco. Un omosessuale maschio l’ovulo non ce l’ha. Il ventre di donna, l’utero per trapiantarcelo, nemmeno. E non c’è biogenetica al mondo che possa risolvergli tale problema. Clonazione inclusa. L’omosessuale femmina, si, l’ovulo ce l’ha. Il ventre di donna necessario a fargli compiere il meraviglioso viaggio che porta una stilla di Vita a diventare un germoglio di Vita poi un’altra Vita, un altro essere umano, idem. Ma la sua partner non può fecondarla.
Sicché se non si unisce a un uomo o non chiede a un uomo per-favore-dammi-qualche-spermatozoo, si trova nelle stesse condizioni dell’omosessuale maschio. E a priori, non perché è sfortunata e i suoi bambini muoiono prima di nascere, non partecipa alla continuazione della sua specie. Al dovere di perpetuare la sua specie attraverso chi viene e verrà dopo di lei. Con quale diritto, dunque, una coppia di omosessuali (maschi o femmine) chiede d’adottare un bambino? Con quale diritto pretende d’allevare un bambino dentro una visione distorta della Vita cioè con due babbi o due mamme al posto del babbo o della mamma? E nel caso di due omosessuali maschi, con quale diritto la coppia si serve d’un ventre di donna per procurarsi un bambino e magari comprarselo come si compra un’automobile? Con quale diritto, insomma, ruba a una donna la pena e il miracolo della maternità? Il diritto che il signor Zapatero ha inventato per pagare il suo debito verso gli omosessuali che hanno votato per lui?!? Io quando parlano di adozione-gay mi sento derubata nel mio ventre di donna. Anche se non ho bambini mi sento usata, sfruttata, come una mucca che partorisce vitelli destinati al mattatoio. E nell’immagine di due uomini o di due donne che col neonato in mezzo recitano la commedia di Maria Vergine e San Giuseppe vedo qualcosa di mostruosamente sbagliato. Qualcosa che mi offende anzi mi umilia come donna, come mamma mancata, mamma sfortunata. E come cittadina. Sicché offesa e umiliata dico: mi indigna il silenzio, l’ipocrisia, la vigliaccheria, che circonda questa faccenda. Mi infuria la gente che tace, che ha paura di parlarne, di dire la verità. E la verità è che le leggi dello Stato non possono ignorare le leggi della Natura. Non possono falsare con l’ambiguità delle parole «genitori» e «coniugi» le Leggi della Vita.
Lo Stato non può consegnare un bambino, cioè una creatura indifesa e ignara, a genitori coi quali egli vivrà credendo che si nasce da due babbi o due mamme non da un babbo e una mamma. E a chi ricatta con la storia dei bambini senza cibo o senza casa (storia che oltretutto non regge in quanto la nostra società abbonda di coppie normali e pronte ad adottarli) rispondo: un bambino non è un cane o un gatto da nutrire e basta, alloggiare e basta. E’ un essere umano, un cittadino, con diritti inalienabili. Ben più inalienabili dei diritti o presunti diritti di due omosessuali con le smanie materne o paterne. E il primo di questi diritti è sapere come si nasce sul nostro pianeta, come funziona la Vita nella nostra specie. Cosa più che possibile con una madre senza marito. Del tutto impossibile con due «genitori» del medesimo sesso."
Oriana Fallaci

sabato 6 febbraio 2016

Eccoli che vengono fuori al naturale: ecco a cosa andiamo incontro se vince il ddl Cirinnà


Giù la maschera: ecco che questi altri omosessuali fanno outing e fanno conoscere la realtà della loro "famiglia": attenzione, che ci vuole stomaco. Altra intervista di Sabrina Nobile delle Iene sempre sulle adozioni gay: in essa troviamo il senatore Lo Giudice che espone il suo rapporto omosessuale con il compagno Giarratano, padre "biologico" attraverso un'inseminazione artificiale di un bambino che tengono con sé dopo aver affittato un utero in California. In Italia essi non possono farlo (infatti  sono fuorilegge) a meno che... non passi il disegno di legge Cirinnà, del quale proprio in questi giorni si discute al Senato. Ma ad oggi questo non è permesso. L'intervista - poco più di sette minuti, ma vi avvertiamo, ci vuole stomaco, è, infatti in bilico fra il grottesco, lo sfacciato e lo stomachevole (si stomachevole e criminale) - la si trova qui:


Prima domanda: visto che in Italia l'adozione ad una coppia omosessuale non è permessa a che titolo il senatore e il suo compagno tengono con sé questo bambino? Il senatore, per il fatto di esserlo, ha forse diritto ad un privilegio rispetto agli altri cittadini? Come mai non interviene la magistratura (qualche magistrato con gli attributi) e la forza pubblica?

Di certo l'ex insegnante di scuola media ha una bella faccia tosta a presentarsi in televisione a parlare di questo e a sottoporsi alle chiare domande della brava giornalista che in realtà batteva sui tasti dolenti - affitto dell'utero ("espressione volgare" per Lo Giudice) della mamma del bimbo, distacco dalla madre, allattamento al seno...,  pagamento madre (Giarratano: "preferisco non parlarne") - e poi a rispondere a tutte (o quasi, a quanto pare) le domande.
Credo che ci voglia faccia tosta, ma anche desiderio si esibirsi, di fare "outing" secondo un'esigenza psicologia nota degli omosessuali, che a lungo sono stati repressi.

Sentite: tutto quello che volete voi, ma a me i due suscitano pena (pensando soprattutto al bambino), indignazione e schifo. Si: schifo, sarà politicamente scorretto, ma non me ne importa niente. Questa gente merita una lezione. Posso pure capire il desiderio di abitare con una persona verso la quale ci si sente attratti e magari si ama  - anche se esistono vari tipi di amore e parlare di questo in assoluto, come giustificazione di tutto, può essere altamente illusorio - e perfino il desiderio di avere un figlio, ma se la natura non lo consente, ma solo una serie di pratiche aberranti ebbene: il figlio non è un diritto. Il figlio ha diritti e questi signori glieli stanno negando per una egoistica forma di autorealizzazione. Il gesto è criminale e oggi c'è chi lo vuole legalizzare con i finti pretesti di fare il bene del bambino.

Gli attivisti omosessuali ormai hanno gettato la maschera: è chiaro il vero fine della legge Cirinnà nonostante quello che la stessa senatrice ha subdolamente negato fino ad oggi: le adozioni ai gay.

Gli italiani devono trovare la forza di reagire di fronte alla marcia in avanti della lobby LGBT avocando diritti che devono rimanere nel solo ambito della famiglia naturale: no alle adozioni ai gay. Qui trovi la possibilità di firmare una petizione rivolta al Ministro dell'Interno


qui una mia al Parlamento Italiano:


Nell'ambito di  questa marcia in avanti si osservi lo strano atteggiamento - agitato, scocciato - del prof. Galimberti che, difendendo l'utero in affitto, arriva a paragonarlo al trapianto di un rene o di qualche altro organo corporeo.



Abbiamo o no toccato il fondo? 

Certo che esiste la libertà d'espressione, ci mancherebbe, ma se questa deve produrre storture come quella di Lo Giudice o stravolgimenti logici come quella di Galimberti (noto autore, fra l'altro, di plagio), beh, riteniamo che non sia il caso di approfittarne e, al contrario, che occorra quanto prima intervenire, ristabilendo la giustizia. La comprensione che si può e si deve avere per la delicata situazione nella quale si trova ogni persona omosessuale non può e non deve giustificare discriminazioni al contrario verso le altre persone.
In altri termini gli omosessuali non devono essere privilegiati (da perseguitati ad oppressori, vedi fenomeno del nonnismo in caserma o della violenza che genera violenza): se trasgrediscono la legge devono pagare anche loro come tutti. Di fatto Lo Giudice e il compagno stanno adottando un figlio contro la legge e vanno perseguiti. 
Galimberti? Beh credo che si metta fuori causa da solo, per le assurdità che dice.

lunedì 1 febbraio 2016

Continua il martellamento ideologico pro adozioni gay: video tendenzioso delle Iene

Il fronte gay in questi giorni sta giocando tutte le sue carte ed effettivamente si percepisce una pressione mediatica molto forte per far passare l'idea del "perché no le adozioni ai gay?". Oggi in ufficio una collega che si dice contraria alle adozioni gay mi ha detto di aver assistito ad un'intervista delle Iene che l'ha fatta pensare. Siccome di tratta di una persona che stimo me la sono andato a vedere: "Nina, ti presento la mia famiglia". Eccola:

http://www.iene.mediaset.it/puntate/2016/01/31/nina-ti-presento-la-mia-famiglia_9912.shtml
Si vede una serie di bambini carini, simpatici, maschietti e femminucce che l'autrice del servizio, Nina Palmieri, intervista sfidando gli spettatori a scoprire chi di questi sia figlio di una coppia omosessuale. In tutti i casi si tratta di "figli" (perdonate le virgolette, ma sono d'obbligo) di coppie gay. Evidente: non possono esserlo, in realtà c'è un papà, che sparisce per lasciare spazio ad un'altra "mamma". Oppure una mamma vera, che è sparita per lasciare spazio ad un altro "papà" oltre a quello vero.

Il video - che ricorda quello viralmente diffuso in maniera truffaldina (dicendo che su Facebook i tuoi amici avevano messo "mi piace" quando non era vero), altrettanto manipolato (in maniera ancora più evidente), d'interviste ai bambini sui gay - presenta come famiglie normali e contente degli insiemi venuti fuori da un utero in affitto o da una banca del seme: pratiche aberranti da perseguire con decisione, come in effetti oggi stabilisce la legge italiana. Ma è proprio questo quello che si vuole cambiare. Si vuole dare la possibilità ai gay di adottare il figlio naturale di uno dei due surrogando l'altra parte - ma questo si sottace - con le pratiche che abbiamo detto sopra e che proviamo a descrivere qua sotto con un video di Le Manif Pour Tous Italia:


...però ci sono e allora che fai: li discrimini?

Qualche giorno fa in una puntata di Porta a porta compare l'attrice Pamela Villoresi, che in modo garbato ma deciso, fa sapere che una delle sue figlie è andata a vivere con un'altra donna ed hanno una splendida bambina che fa parte della sua famiglia e sfida chiunque a non riconoscere che quella è la sua "meravigliosa" famiglia.

Con tutto il rispetto per la bambina in primis, non colpevole, effettivamente, di nulla e alla quale, com'è ovvio, vanno riconosciuti dei diritti "come agli altri bambini" bisogna tuttavia segnalare all'attrice che sua figlia ha commesso un'ingiustizia - per sopperire ad un suo desiderio ha fatto ricorso ad una pratica artificiale e scorretta, surrogando la presenza del padre e privando sua figlia di tale determinante presenza - che in Italia è anche un reato. Stiamo parlando quindi di una situazione anomala, non "normale", con tutto il rispetto anche per la nonna attrice.
Che poi questa sia una bambina come tutte le altre ok, ma con le mamme delinquenti, su questo non ci piove. Cose che accadono, certo, ma lo vogliamo fare accadere apposta? Ovviamente no. Cosa fare di questi bambini? Sottrarli al vero genitore? Nominare un affido a qualcun altro come si fa nei casi in cui i genitori non siano in grado di far crescere i figli? Il problema c'è: la frittata è fatta. Questi bambini sommeranno ai problemi che hanno tutti i bambini anche il fatto di non conoscere il papà vero o la mamma vera. So di diverse persone ormai grandi che sono andate alla ricerca del papà biologico o della mamma e non si sono fermati fino a quando non li hanno conosciuti. Vi dice qualcosa questo? A me si. Siamo d'accodo che la situazione va regolamentata, ma questo non significa "regolarizzata"!

A tutto questo dovrebbe pensare chi dovrà decidere sul disegno di legge che porta il nome della Cirinnà, la quale sostiene che non si sottrae nulla agli altri bambini se si danno i diritti a chi non li ha per la legge italiana, ma che sottace in maniera subdola che c'è dietro la maternità e la paternità surrogata: una barbarie, altro che civiltà!
Il fenomeno, lungi dall'essere incoraggiato, va adeguatamente punito! Altro che abbraccio da parte dello Stato!
Ma no, noi stiamo proponendo la "stepchild adoption": il meccanismo che permette a uno dei membri di una coppia di essere riconosciuto come genitore del figlio, biologico o adottivo, del compagno. Per favore, non nascondiamoci dietro un dito: non v'è chi non veda che questo è il cavallo di Troia per far passare l'adozione ai gay.

Di certo non si può incoraggiare un modo artificiale di surrogare la famiglia e di fatto quelle che abbiamo visto nel filmato non sono altro che questo: un surrogato di famiglia. Massimo rispetto e anzi amore per i bambini ma sono cascati assai male e raddrizzare quella situazione non sarà una cosa semplice. Si veda la lettera a Dolce e Gabbana dei sei figli di genitori gay che, fra l'altro, hanno scritto anche libri sulla loro non rosea esperienza.  

"Saluti dagli Stati Uniti. 
 I sei firmatari di questa lettera sono stati tutti cresciuti da genitori gay o lesbiche. Cinque di noi sono donne e uno è un uomo bisessuale, che hanno tutti cresciuto i loro figli con partner del sesso opposto. Vogliamo ringraziarvi per aver dato voce a quanto abbiamo appreso dall’esperienza: ogni essere umano ha una mamma e un papà ed eliminare uno dei due dalla vita di un bambino significa privarlo della dignità, dell’umanità e dell’uguaglianza.
Sappiamo che i genitori gay possono essere amorevoli, dal momento che li abbiamo e ci hanno amati. Tuttavia, noi tutti abbiamo fatto esperienza diretta del duro contraccolpo che segue quando la visione dominante dei genitori gay, come universalmente positiva, viene messa in discussione. Sappiamo che sarete sottoposti a una pressione tremenda, specialmente ora che sia l’Italia sia gli Stati Uniti stanno cominciando a spingere affinché gli interessi per la difesa dei nostri diritti ad avere una madre e un padre siano censurati, al fine di soddisfare una potente lobby gay.Nessuno riceve attacchi tanto feroci dalla lobby come coloro che appartengono alla comunità gay e metto in discussione le sue politiche: i figli delle coppie gay tanto quanto gli uomini gay che li difendono (come voi due).
Molto probabilmente tanti nella comunità internazionale proveranno a cancellare i vostri programmi, a censurare le vostre campagne pubblicitarie e a distruggere mediante il web la vostra reputazione. Ma avete dimostrato a voi stessi di essere estremamente coraggiosi. E ci avete ispirato mentre ci prepariamo tutti e sei a inviare lettere contro il matrimonio gay alla Corte Suprema degli Stati Uniti .
Vogliamo lodare il vostro coraggio e ringraziarvi per l’ispirazione che siete. Ma vi imploriamo anche di non arrendervi quando la reazione crescerà d’intensità. Se tornerete indietro e vi scuserete per quanto avete detto, renderete ancora più vulnerabili e discreditati i bambini che vivono nelle case gay. Per il nostro bene, così come per quello di tutti i bambini italiani, è importante che non vi scusiate né che vi arrendiate. Sostenente invece l’idea che tutti i bambini hanno bisogno di crescere uniti alle proprie madri e i propri padri. Si tratta di un diritto umano.Se in qualsiasi modo possiamo aiutarvi, per favore, fatecelo sapere. Non siamo tutti cristiani ma vogliamo inviarvi la nostra benedizione, promettendovi che d’ora in poi saremo acquirenti di Dolce&Gabbana."

Di questi giorni la notizia che i due stilisti omosessuali hanno fatto marcia indietro sulla loro clamorosa dichiarazione che appoggiava apertamente la famiglia tradizionale, realizzando una borsa in cui si parla di una famiglia omosessuale "perché solo l'importante è che ci sia amore": siamo alla quintessenza del nonsense. Se c'è una cosa che non si può misurare è proprio l'amore, anche considerando che soprattutto quello fra gay è molto più volatile di quello fra persone normali, come gli stessi stilisti dimostrano.
Si può dire?

Come sempre ragionando con la propria testa, anche se costa, anche andando controcorrente, ci si arriva. 

Riflessioni da quarantena

me, dopo 54 giorni di "quarantena" In questi giorni di forzata clausura, quando arrivano i momenti difficili in cui ti f...