lunedì 25 gennaio 2016

Boldrini

Bella donna, non c'è che dire. Intelligente. E schierata.

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Nonostante abbia un ruolo apicale che dovrebbe richiedere imparzialità ella si pronuncia: sta dalla parte dei gay. Ma non come ci stanno in tanti - oggi si porta molto: non c'è trasmissione televisiva o radiofonica dove non ce n'è uno - la Presidente della Camera sente il bisogno di argomentare il motivo per il quale non è più possibile attendere: l'Italia che è così indietro in questo tema DEVE allinearsi agli altri Paesi all'avanguardia, quelli che il gay se lo coccolano, se lo allisciano perché... il gay è stato in realtà a lungo represso ed oggi difendere lui (o lei o non so che!) è difendere il più debole. Nobile, mi dirai. Si, purché poi non si passi all'eccesso opposto come succede in Germania dove mettono in carcere padre e madre di dieci figli perché non hanno voluto assoggettare all'indottrinamento gender una delle loro bambine. Ma siamo matti? No: pura realtà! 
Normale? No, indottrinamento ideologico.
Ancora oggi ci sono episodi di omofobia dove queste povere persone omosessuali sono picchiate e anche violentemente. Ma - lo abbiamo visto - oggi in realtà difendere i gay è à la page, perché al di là del fatto che oggi i gay si sono organizzati i lobby e sono una potenza, che nella moda sono una dittatura, ma ella no, non lo fa per questo: ella ragiona, ella argomenta. Seguiamo il suo ragionamento: «Quando muore il partner e il figlio resta solo, il partner ha il dovere di occuparsi del figlio. Mi sembra quasi naturale che questo dovere si traduca in un diritto, perché sarebbe grave il contrario, se il partner si disinteressasse di questo figlio e lo lasciasse al proprio destino. Se è un dovere naturale perché non deve essere anche un diritto?». Difficile seguire questo ragionamento. Intanto perché configura una ipotesi di casi estremi che non giova al peso specifico del suo argomento. Inoltre perché è una logica claudicante, una logica ballerina: non è la stessa cosa la morte di un coniuge o, come lo chiama lei, partner, e la scelta di andare a vivere con un partner omosessuale, dal momento che il bambino ha bisogno di entrambi i genitori, nel senso di coloro che lo hanno generato e non si può equiparare l'adozione di una coppia eterosessuale - i genitori naturali - a quella di una coppia omosessuale, non genitori o con un solo genitore: il paragone è sghembo, appunto, claudicante.
Non è opportuno, inoltre, reclamare i diritti per le unioni civili quando queste - omosessuali o meno - non vogliono assumersi i relativi obblighi. O forse opportuno forse dal suo punto di vista lo è, ma non è giusto:
è stata messa in sella da Sel - ehm, scusate il gioco - e adesso forse vuole esprimere la sua "giusta" riconoscenza.
Bella donna, la Boldrini, non c'è dubbio e per fare il Presidente della Camera non guasta.
Ma non basta.
Ci vuole logica, equilibrio e imparzialità: " abbiamo aspettato tanto...", commentava rispetto all'approvazione di questa legge.
Non ci siamo, illustre Presidente, non ci siamo affatto.
Scusate, ma secondo voi è troppo chiedere alla Presidente della Camera di fare la Presidente della Camera?

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