domenica 17 gennaio 2016

Dove va la civiltà

Dalla voce "civiltà" del dizionario d'italiano Sabatini-Coletti:
  • 1 Insieme delle forme economiche, sociali, politiche, culturali specifiche di un popolo in una data epoca: c. babilonese, greca, romana
  • 2 Forma elevata di organizzazione sociale raggiunta grazie a un adeguato sviluppo di conoscenze materiali e intellettuali SIN progressogrado di c. di un popolo
  • 3 estens. Educazione, rispetto per gli altri SIN urbanitàgarbocomportarsi 
Pochi giorni fa il principale quotidiano italiano, il Corriere della Sera, ha ospitato un articolo in cui si parlava delle coppie gay e del fatto che esistono circa 100.000 bambini nel nostro Paese figli di coppie gay, ammesso che abbia un senso parlare di questo, dal momento che la filiazione deriva naturalmente da una mamma ed un papà. La cifra appare del tutto spropositata se la si confronta con l'ultima indagine Istat 2013 che indica per questi bambini un numero di poco superiore a 500. Il Corriere non cita la fonte. Sollecitato indica un fantomatico articolo dell'Università di Bologna che poi invece si scopre essere l'indagine effettuata dall'Arcigay nel 2005, con il patrocinio dell'Istituto Superiore di Sanità, in cui i dati sono evidentemente manipolati ad usum Delphini. Intanto perchè eventualmente non si tratterebbe di figli di coppie gay ma di persone il cui genitore è un gay.


Per quanto riguarda l'uso manipolatorio rimando al più completo articolo del Presidente di La Manif Pour Tous Italia, Filippo Savarese http://www.lamanifpourtous.it/sitehome/in-evidenza/fantomatici-100-000-figli-di-coppie-gay-2/ del quale riportiamo un ampio stralcio:

"Nel 2005 – dieci anni fa – l’Arcigay ha attuato il progetto “Survey nazionale su stato di salute, comportamenti protettivi e percezione del rischio HIV nella popolazione omo-bisessuale” (detto anche “Modi Di“), col patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità (cioè con 40.000€ di finanziamento pubblico). A parte i fondi, l’intero progetto è stato gestito dall’Arcigay e diretto dal suo “responsabile salute”, il sociologo Raffaele Lelleri, più una serie non meglio identificata di “vari referenti Arcigay” e “équipes scientifiche“. L’associazione ha raccolto circa 10.000 questionari anonimi (l’80% compilati via internet) e ne ha usati 6.774 per costituire il campione di riferimento secondo i soliti principali parametri (sesso, età, localizzazione).
Il metodo di campionamento statistico utilizzato è quello cosiddetto “a valanga” (snowball): si parte da una serie di contatti mirati iniziali e si chiede a loro di rigirare il questionario ad un’altra serie di loro contatti che possono essere ricompresi nel target richiesto dall’indagine. Questa modalità è usata per intercettare fasce di popolazione che difficilmente potrebbero essere studiate secondo i metodi statistici più affermati, ma proprio per questo vi è una inevitabile carenza in molti dei presupposti giustificativi delle nozioni convenzionali di selezione casuale e di rappresentatività. In altre parole: l’esigenza di formarsi un’idea approssimativa riguardo una realtà su cui si hanno in assoluto pochi dati sacrifica l’affidabilità statistica generale dello studio. E’ evidente infatti che nel medoto “a valanga” il campione rilevato dipende in modo determinante da come gestiscono il “passaparola” i primi contatti mirati, da chi siano questi stessi e dalle caratteristiche omogenee delle loro frequentazioni.
Ciò detto sull’affidabilità generale dello studio – che rimane ovviamente un importante spunto di conoscenza circa un fenomeno di grande rilievo pubblico come quello della prevenzione dell’HIV nella popolazione omosessuale – quel che ci interessa in questa sede è questo passaggio:

Come si può leggere direttamente dalla fonte, l’indagine, al netto dei suoi forti limiti strutturali, si limita a suggerire il dato per cui circa il 5% della popolazione omosessuale italiana avrebbe almeno un figlio. Secondo il censimento Istat del 2011, le persone che si definiscono omosessuali in Italia sono circa 1 milione. Ne deriva che circa 50.000 persone in Italia hanno un genitore omosessuale. Per arrivare a 100.000 bisogna affermare che il censimento ha una quota di “non dichiarato” pari al 100% di quella invece dichiarata. Statisticamente arduo da sostenere. Anche se fossero 100.000, comunque, si tratterebbe ugualmente di figli che hanno il padre o la madre che si sono dichiarati omosessuali al momento del sondaggio, e non di figli che vivono in coppie gay. Eppure questo è quello che si sostiene incredibilmente oggi."

Ora noi vogliamo pur pensare che il Corriere sia un grande giornale, che quelli di Arcigay siano in linea di massima persone per bene, ma certamente non possiamo essere ingenui e pensare che i dati che riportano siano corretti. Né che la civiltà - che dovrebbe andare verso il bene comune della "civis" - vada in questa direzione. Altrimenti dobbiamo chiederci: Dove va la civiltà?
Per curiosità, a proposito di manipolazione, provate a leggere la voce "Omogenitorialità" di Wikipedia e poi ditemi se avete o no l'impressione che i dati riportati siano abbondantemente manipolati. Già altre volte ci siamo intrattenuti sull'uso manipolatorio delle informazioni del fronte LGBT e gender per supportare le proprie idee. Compresi i video manipolati di bambini intervistati per dare il loro parere sui gay e i metodi truffaldini con cui venivano "viralizzati" dicendoti che alcuni i tuoi amici avevano già cliccato "mi piace" su Facebook senza che questo fosse vero, con la complicità di quest'ultimo. Adesso abbiamo un'altra dimostrazione di scorrettezza etica con la compiacenza del Corriere della Sera. Ma per queste persone il fine giustifica davvero i mezzi? Quale senso morale può accettare questo?

Sulla menzogna si può costruire la civiltà?
Tanto questo sistema si regge - per quanto ancora? -  sulla menzogna che per giustificare l'omogenitorialità arriva a cercare - ovviamente la maternità surrogata - l'utero in affitto - che oltre all'assurdità del fatto in sé (strappare ad una donna il frutto del suo grembo e al bambino la propria vera mamma), rappresenta l'ennesimo tentativo dei ricchi di sfruttare i poveri prezzolandoli per la "prestazione" o le cosiddette "banche del seme". In entrambi i casi si tratta di tristissimi esempi di dove può arrivare l'aberrazione umana, Elton John e "compagno" (non di scuola) compresi. E il loro sinistro Paese "illuminato" pure. A me l'immagine di Elton John e del "compagno" con i due bimbi biondi mi suscita un misto di schifo e pena ed è chiaro cosa sia causa e dell'uno e dell'altro. Questo è il portato della Libertà? No, questo è il portato del libertinaggio e della dabbenaggine. Punto.

www.pinkroma.it

Ho l'impressione, però, che questo è quello che pensa il mondo occidentale, quello che legge, quello che comunica, quello che dovrebbe essere "civilmente evoluto" per la stratificazione delle culture a partire da quelle più antiche, mediterranee, a quelle attuali, quelle che, per così dire, "fanno opinione", ma non il mondo intero. Questo, come dice Beppe Vacca in una recente intervista, è il portato del pensiero nichilista che la sinistra benpensante sta accogliendo supinamente senza avere niente di meglio da proporre. Sono i cascami di una società che si sfalda e che non si vergogna di ricorrere a mezzi scorretti pur di soddisfare i desideri più folli.
Il mondo intero va da un'altra parte: da una parte dove c'è la fame, il bisogno, l'assoluta indigenza, gente che non ha la casa, gente che non sa come sbarcare il lunario, che non sa come andare avanti e che più che di battaglie di pensiero ha bisogno di pane e di indumenti. Dall'altra c'è molta gente che vive in campagna e che forse non ha bisogno di cibo, di vestiti, ma non se ne importa nulla della gente che fa le stranezze della foto sopra, li giudica solo un po' matti ed eccessivamente ricchi e viziati. Pensa probabilmente a lavorare, a sposarsi, a mettere al mondo figli e delle provette non sa che farsene. 
E così tanti altri che affrontano la vita e che non pensano che sia solo un gioco.

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