sabato 6 giugno 2015

Matrimonio gay ovvero quando i desideri dei grandi prevalgono sui diritti dei figli

Su Aleteia, che non smetto di raccomandare, ho trovato questa interessantissima lettera di Katy Faust, una trentottenne figlia di "genitori" gay (due "mamme") che invita a riflettere non solo sullo sciagurato gesto di forzare la natura che prevede che il figlio nasca da un uomo ed una donna, ma dalle conseguenze nefaste sul figlio stesso di mancare dell'apporto dell'altro genitore, il che corrisponde ad un suo preciso diritto. Desiderio dei genitori gay che diventa diritto contro un diritto di natura: è aberrante, ma siamo arrivati a questo. Ma stiamo scherzando? Ahimè no, non stiamo scherzando, stiamo facendo quello che il barbiere prosaicamente ma realisticamente mi diceva già diversi anni or sono: "Dottò, con tutto il rispetto, ci stiamo tagliando i coglioni da soli!".

(foto da www.christianpost.com)

http://www.aleteia.org/it/dal-mondo/articolo/caro-giudice-kennedy-lettera-aperta-del-figlio-di-un-amorevole-genitore-gay-5281357710229504?

SI TRATTA DELLA LEGGE DEL PIU' FORTE. Quella che era prima una categoria ingiustamente oltraggiata oggi è riuscita a fare leva su una rappresentazione buonista che è falsa come la plastica: I VERI DEBOLI OGGI SONO I BAMBINI E LA FAMIGLIA e occorre dirlo forte.

Da leggere attentamente e meditare.


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